Dopo un bel po' di tempo riecco online il Gatto Mangione.
Questa volta si è tolto il grembiule da cucina per trasformarsi nel Gatto Bevitore...ecco il reportage sull'evento enogastronomico dell'anno, il Merano Wine Festival.
Mi piace parlare di vino in modo
schietto, a tinte forti. La componente emozionale da cui non si può prescindere
in nessuna degustazione non dovrebbe farcelo apprezzare ma farcene innamorare,
farci, appunto, emozionare.
Una delle occasioni migliori per
provare questo genere di sensazioni è senza dubbio il Merano Wine Festival,
esclusiva rassegna voluta e creata da Helmuth
Kocher, che dal 1992 delizia la cittadina altoatesina. Dal 9 al 12 novembre il meglio
dell’enogastronomia italiana e internazionale si è data appuntamento al Kurhaus di Merano: oltre alle
selezionatissime aziende vinicole, erano presenti, nel padiglione Culinaria, i produttori di ogni genere
di bontà, dai salumi ai dolci lievitati, dal tartufo al cioccolato. Nella Gourmet Arena si sono esibiti nello show cooking 13 chef, di cui 6 stellati.
Da rimanere storditi.
Ma a Merano è di vino che principalmente si parla e di
vino ora vi parlerò. A tinte forti.
Mi è stata affidata la missione di individuare per i lettori di Wining i vini che mi hanno emozionato
di più. Ammetto che non è stato facile data l’offerta di livello altissimo e il
mio poco tempo a disposizione, oltre al fatto che il mio naso e la mia bocca a
un certo punto hanno chiesto giustamente pietà.
A ogni modo, ecco la mia
personale dozzina di emozioni, in
ordine crescente, come se dovessimo servirli in una interminabile
piacevolissima cena. Pronti? Via…
Monsupello, 2006 Classese Millesimato Brut Oltrepò Pavese DOC :
tradizionalmente apriamo la nostra immaginaria cena con una bollicina. E che bollicina, ottenuta
per il 90 % da Pinot Noir e il rimante 10 % da Chardonnay, 60 mesi a maturare sui lieviti. Elegante, corposo, forte. Il crudo
di pesce, anche il più saporito, gli strizza l’occhiolino.
Firriato, 2011 Favinia, Sicilia IGT : già sapere che questo vino
viene dall’Isola di Favignana è
emozionante. Sapere che è la prima volta
che viene prodotto aumenta l’emozione. Assaggiarlo e sentire le note aromatiche
dello zibibbo sposare quelle più fresche del grillo e fondersi in un bianco
sapido, armonico e unico nel suo genere danno il colpo di grazia. Ogni
preparazione a base di pesce, seguite il vostro personale gusto.
Volpe Pasini, 2011 Zuc di Volpe Sauvignon Colli Orientali del Friuli
DOC : elegante. Non spreco altri aggettivi per questo Sauvignon del Friuli perché non ce n’é bisogno.
Ricorda i Sauvignon prodotti nella Valle della Loira, non a caso considerati
tra i migliori del pianeta. Si presta a
pesce, crostacei ma io lo accompagnerei a uno dei piatti più comuni della
nostra cucina, gli spaghetti al pomodoro e basilico.
Kellerei St. Pauls, 2010 Passion Gewurztraminer Sudtirol DOC : il
tipico profumo di rosa, delicata,
non stordente, che invita al secondo sorso. Lo proverei con una crema di zucca,
magari accompagnata da delle capesante avvolte nel lardo.
Gianfranco Fino Viticoltore, 2010 Es Primitivo di Manduria DOC : vino
passionale, per la cura con cui è fatto e per gli aromi e la struttura che
sprigiona in bocca. Classificato tra i vini
estremi per l’età delle viti, di circa 50 anni, e per la scarsissima
produzione che vuole, per fortuna, restare di nicchia, per darci un prodotto
unico. Manzo farcito alle verdure, melanzane magari.
Chateau
Angelus, 2008 : ci
sono dei mostri sacri da cui non si può prescindere. Questo Bordeaux
appartenente ai 13 Grand Cru Classès di
Saint Emilion, zona in cui il
Cabernet Franc ha la meglio sul
Cabernet Sauvignon nel comporre
il taglio bordolese a prevalenza merlot, emoziona dall’etichetta al bicchiere,
dal naso alla bocca. Elegante e austero, minerale e con speziature dure, di
cuoio e caffè. Con grandi piatti di carne, cucinati e serviti con rispetto.
Rocche dei Manzoni, 2008 Vigna Cappella di S. Stefano Barolo DOCG :
dalla Francia passiamo al Piemonte, stessa annata ma vino decisamente più
austero, come ogni Barolo che si rispetti. Profumato e tannico al punto giusto,
se si chiudono gli occhi mentre lo si ha in bocca appaiono le colline delle Langhe avvolte dalla nebbia
del mattino. Il classico brasato ringrazia.
Benanti, 2000 Serra della Contessa Etna DOC : ha 12 anni e non li
dimostra. Formato per l’80 % da Nerello Mascalese e il 20 % da Nerello
Cappuccio allevati alle pendici dell’Etna, porta al naso e alla bocca tutta la
mineralità e la forza della pietra
lavica e del sole della Sicilia. Da stappare preferibilmente in presenza
del dio Vulcano, che si dice abitasse da quelle parti, e di formaggi molto
stagionati.
Marco Bianco, 1999 Canè Moscato d’Asti DOCG : sono onestamente in
difficoltà a parlare di questo vino tanto mi ha sorpresa. Non è che uno si
aspetta un Moscato d’Asti di più di 10
anni. Al naso è balsamico, con un vago sentore di salvia, in bocca
eccezionalmente vellutato, fresco e
dolce. Indimenticabile. Ne ho messo una goccia sul polso, come se fosse un
profumo. Non abbiniamoci nulla, basta e avanza lui.
Donnafugata, 2010 Ben Ryè Passito di Pantelleria DOP : altro mostro
sacro da cui non si può prescindere. Oro
nel bicchiere, fichi secchi, datteri, uva passa e arancia candita, i profumi che ci regala il nettare che viene
dall’isola che gli Arabi hanno chiamato “Figlia del Vento”. Pasticceria di
mandorle e pistacchi, o anche nulla, come preferite.
Cave du Vin Blanc de Morgex et de La Salle, 2010 Chaudelune : fa
parte della categoria degli eiswein ma è più corretto chiamarlo vin de glace, come fanno alle pendici
del Monte Bianco dove il vitigno Priè Blanc viene coltivato e poi
raccolto nelle notti gelate di dicembre. Incredibile al naso, mescola timo e
origano tanto da ricordare una pizza. In bocca sprigiona una dolcezza non
stucchevole, mandorla nel finale. Formaggi erborinati, se proprio volete.
Florio, Donna Franca Marsala Superiore DOP Riserva : con cosa si
può concludere un’ottima cena se non con un pezzo di cioccolato extra fondente? E che cosa si può abbinare al cioccolato
extra fondente? Provate con questo Marsala, il sapore di noce che resterà nella vostra bocca quasi in eterno vi fornirà certamente la risposta.
A questo punto resta solo il silenzio. Al limite un bacio della
persona che amate.
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